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Lesioni al Legamento Crociato Anteriore: guarire con l’High-Frequency Proprioceptive Training

    Ogni anno circa 150.000 persone sono colpite da distorsioni e rotture del legamento crociato-anteriore. Recenti statistiche confermano che la maggior parte delle vittime sono atleti. Tuttavia anche tra le persone comuni si registra un elevato tasso di rischio.

    Oggi, secondo i dati tutti possono tornare dopo circa 6 mesi di recupero a praticare attività sportiva e alla propria vita normale. Come?

    Quando l’infortunio è appena successo, l’ortopedico attraverso tecniche personalizzate a seconda dell’età, al tipo di sport praticato e al livello dell’atleta valuta l’intervento chirurgico e stabilisce subito dopo il programma di recupero.

    Quello che fa davvero la differenza nei casi di successo è la prevenzione, il più delle volte sottovalutata.

    In questo articolo scoprirai perché il legamento crociato- anteriore è frequentemente a rischio di rottura e lesioni, quali sono sintomi e complicazioni a cui puoi andare incontro trascurando il problema e infine conoscerai il metodo di recupero e prevenzione più efficace.

    Perché il legamento crociato si rompe

    Il legamento crociato- anteriore è una banda di tessuto connettivo fibroso al centro del ginocchio, che incrociandosi con il legamento crociato – posteriore garantisce stabilità all’articolazione durante i movimenti di flesso-estensione e rotazione.

    Proprio per questa sua posizione e caratteristica può andare incontro a lesioni e rotture in diverse situazioni:

    CURIOSITA’
    Le donne hanno una probabilità maggiore di incorrere in infortuni e rotture del legamento crociato-anteriore a causa di 3 fattori determinanti:

    1.  Minore forza muscolare
    2. Diverso allineamento tra bacino e gamba
    3. Maggiore lassità legamentosa dovuta alla sostanziosa presenza di estrogeni (ormoni femminili)

    Sintomi e Complicazioni

    Per uno sportivo avere il legamento crociato – anteriore rotto è una vera seccatura perché oltre al dolore iniziale, al gonfiore e alla ridotta capacità di movimento del ginocchio, spesso permane la sensazione di instabilità: la forte sensazione che il ginocchio “scappi in avanti”.

    Questo vuol dire essere allontanati dal proprio sport preferito e dover aspettare molto tempo per essere performanti come prima dell’infortunio.

    Per una persona comune, psicologicamente è meno traumatico, purché i sintomi siano gli stessi.

    Spesso a chi è più sedentario viene sconsigliato l’intervento chirurgico e vengono date poche indicazioni sul recupero, predisponendo ad elevato rischio di artrosi del ginocchio (gonartrosi) e danni ad altre strutture del ginocchio (menisco mediale, cartilagine articolare e legamento collaterale mediale).

    Più tempo passa dalla lesione, senza adeguato recupero e riattivazione del sistema propriocettivo, maggiore è il rischio di artrosi.

    Il metodo più efficace per la prevenzione e il recupero

    Dopo la rottura del legamento crociato – anteriore il sistema propriocettivo subisce un crollo abissale e il livello di instabilità a cui è sottoposto il ginocchio predispone a nuove distorsioni e precoce insorgenza di fenomeni artrosici.

    L’errore terapeutico più comune

    Molti ortopedici purtroppo sottovalutano il recupero post- operatorio o post-traumatico e sono totalmente silenziosi per quanto riguarda la prevenzione.

    Limitando le indicazioni al “solo recupero della muscolatura del quadricipite” con esercizi validi per le primissime fasi e poi troppo blandi, negano al paziente la possibilità di tornare alla propria vita ed aumentano le possibilità di un ulteriore danno anatomico.

    Gli studi recenti ed aggiornati sono concordi che oltre al potenziamento del muscolo quadricipite e della gamba in generale, le componenti stabilizzatrici del ginocchio necessitano di un allenamento riflesso.

    L’ HPT (High – Frequency Proprioceptive Training, reso possibile dal prof. Dario Riva con il sistema Delos è il più potente attivatore degli stabilizzatori dell’arto inferiore.

    Con il metodo Riva puoi scegliere il tuo livello di soddisfazione e decidere consapevolmente se optare per l’intervento chirurgico oppure ritenerti contento della stabilità funzionale raggiunta.

    Come? Prima dell’intervento puoi raggiungere un livello di stabilità nettamente superiore che ti permette di ridurre gli stress meccanici in fase riabilitativa e aumentare qualitativamente la guarigione del legamento oltre che favorire il processo di rimodellamento strutturale.

    Un proverbio famoso dice “Prevenire è meglio che curare”, infatti se sei predisposto ai fattori di rischio per le lesioni al legamento crociato – anteriore puoi diminuire radicalmente la possibilità di infortunio iniziando da subito con l’ High- Frequency Proprioceptive Training.