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Il cammino: dal “primitivo” al “moderno”

    Il cammino è il gesto motorio principale di noi esseri umani.

    E’ anche il gesto per cui siamo naturalmente predisposti e che impariamo senza necessariamente essere amanti dello sport.

    Questo gesto naturale, di cui ho parlato anche in altri articoli, è quello che ci caratterizza come esseri umani.

    Siamo infatti, nel regno animale, definiti bipedi proprio perché il nostro spostamento è caratterizzato dal cammino su due piedi.

    In questo articolo ti parlerò del cammino attraverso una breve storia dalle origini ai giorni nostri, ti guiderò alla scoperta delle modificazioni del piede nel corso dell’evoluzione, ti aprirò la porta verso il cammino del futuro e per finire ti suggerirò 5 preziosi consigli per i tuoi piedi.

    Breve storia del cammino

    L’uomo primitivo, ovvero il nostro antenato delle caverne, percorreva miglia e miglia a piedi, senza protezione. Attraversava fiumi, si spostava a piedi su terreni fangosi, rocciosi, ricchi di ostacoli e imprevisti.

    Ogni giorno per lui era una sorpresa e per poter sopravvivere era sempre guardingo e attento ai più minuziosi dettagli.

    Se avvertiva un segnale di pericolo abbandonava quello che stava facendo e iniziava a correre. Salti, arrampicate, velocità! Tutto pur di riuscire nella sua impresa di mangiare e non essere mangiato.

    Solo all’epoca degli antichi Egizi, inizialmente solo per le classi sociali più nobili, l’uomo ha iniziato a costruirsi le scarpe e insieme ad esse si è rivoluzionato man mano il nostro modo di vivere.

    La scarpa, creata prima con pelli di animale e foglie di palma intrecciata, ha seguito passo passo l’evoluzione dell’uomo fino ai giorni nostri adattandosi più di qualsiasi altro indumento, alle nostre esigenze e successivamente anche alla moda.

    Oggi muoversi senza scarpe è praticamente impossibile, fuori dal proprio appartamento.

    Il pavimento è la principale superficie d’appoggio su cui ci muoviamo.

    Come si è modificato il piede nel corso dei secoli?

    Leonardo da Vinci ha definito il piede umano “un capolavoro”, “un’opera d’arte” e moltissimi scienziati moderni lo ammirano allo stesso modo. Proprio per questo il piede è tutt’ora oggetto di studio e mistero.

    Moltissime ricerche scientifiche sono arrivate ad importanti soluzioni per i disturbi muscolo-scheletrici dei vari distretti corporei, mentre per quello che riguarda il piede è ancora privilegio di pochi.

    Il nostro primato da bipedi ha richiesto, rispetto all’andatura a 4 zampe, una diversa distribuzione del peso corporeo ed una modifica alla struttura di sostegno per eccellenza: il piede.

    Proprio per poter camminare su due piedi in stazione eretta, senza piegarci in avanti ad ogni passo, il nostro piede umano presenta:

    A differenza degli altri primati che si muovono a 4 zampe, l’uomo ha un diverso e sorprendente modo di camminare.

    PASSO DEI PRIMATI SU 4 ZAMPE: il peso corporeo passa prima dalle dita per trasferirsi successivamente sul tallone.

    PASSO UMANO SU 2 ZAMPE: il peso corporeo passa prima dal tallone, si trasferisce sulla parte esterna del piede, sul metatarso e solo infine sulle dita.

    Secondo uno studio condotto da alcuni scienziati di Harvard il piede umano è il risultato, non solo del passaggio da quadrupede a bipede, ma anche di un adattamento a compiere movimenti più efficienti.

    Tutte le modifiche strutturali del piede sono il risultato di milioni di anni di evoluzione.

    Il piede che è sempre rimasto il nostro punto di contatto con l’ambiente, determina più di ogni altro distretto corporeo, la nostra postura.

    Il piede del futuro

    Charles Darwin con la sua celebre frase: “Gli organismi viventi sono in equilibrio col loro ambiente e siccome l’ambiente cambia, debbono cambiare anch’essi, altrimenti sono condannati a scomparire”, spinge a riflettere su un importante quesito: come sarà il piede del futuro?

    Nel corso della nostra storia da umani, il piede è quello che più di tutti ha dovuto adattarsi ai cambiamenti per raggiungere un alto grado di efficienza motoria e migliorare la nostra interazione con l’ambiente.

    La scelta delle scarpe che originariamente aveva il solo scopo di proteggere il piede, oggi è sempre più orientata verso il desiderio di assecondare canoni estetici.

    Ad eccezione dei runner professionisti o di atleti con specifiche esigenze, la scarpa viene scelta non tanto per la sua funzione, ma perché soddisfa il nostro ideale di bellezza.

    Le donne che ai giorni nostri sono famose per le loro collezioni di scarpe, ne sanno qualcosa.

    Ogni donna, anche quella più sportiva, ha dovuto prima o poi fare i conti con i tacchi: chi per una festa, chi per una celebrazione, chi per un evento o chi per un colloquio di lavoro, almeno una volta nella vita ha sperimentato i tacchi alti.

    E gli uomini? Anche per loro la scelta è ampia. Dal mocassino senza calze, allo scarpone pesante da montagna pur abitando in città, alla scarpa bassa e leggera.

    L’ampia possibilità di scelta secondo canoni diversi dalla pura e semplice necessità, ha già avuto dei riscontri evidenti sul nostro piede come alluce valgo (sempre più frequente anche tra gli uomini), fascite plantare, deformazione delle dita, neuroma di Morton, metatarsalgia, tendinite, distorsioni di caviglia ecc…

    Tutte queste condizioni sono per la maggior parte dei casi, il risultato di un’interazione del piede poco efficace.

    Al tempo stesso anche la nostra interazione con diversi terreni è molto limitata: quante volte alla settimana cammini su terreni irregolari?

     

    Morale della favola

    Secoli fa ai nostri piedi erano richieste continue sollecitazioni ed il nostro istinto di sopravvivenza ci ha spinto ad un adattamento di protezione e a rallentare il nostro stile di vita, privandolo dello stress della caccia e del pericolo di essere divorati dagli animali selvatici.

    Oggi i nostri piedi vivono in una situazione di apparente comfort e hanno troppe poche sollecitazioni rispetto a quello per cui si sono evoluti nella nostra trasformazione in bipedi.

    Il segreto in qualsiasi cosa sta nel trovare l’equilibrio: né troppo, né troppo poco per vivere in armonia con noi stessi e con il nostro corpo.

    5 preziosi consigli per i tuoi piedi

    La salvezza del mondo è nella natura selvaggia.

    (Henry David Thoreau)

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