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Farmaco e attività fisica: come trovare l’equilibrio perfetto

    Oggi più che mai, la maggior parte degli istituti di ricerca per la prevenzione e la cura di malattie croniche, raccomanda l’esercizio fisico come essenziale, per migliorare lo stile di vita e assicurarsi una sopravvivenza più longeva.

    Nonostante sia ormai scientificamente dimostrato che praticare attività fisica in modo costante, sia il miglior metodo per limitare l’utilizzo di farmaci e firmare un contratto con la propria salute, in Italia il 39,1% della popolazione è sedentaria.

    Il 39,1% della popolazione corrisponde a circa 23 milioni di italiani. Questo dato Istat, riferito al 2015 e confermato nel 2017 è allarmante, perché purtroppo non significa che il restante 61% della popolazione pratica regolarmente sport.

    Solo il 24,4% della popolazione su 60 milioni di italiani, pratica attività fisica con continuità ed il 9,8% in modo saltuario.

    I dati rivelano che più si va avanti con gli anni, più aumenta la sedentarietà e di conseguenza anche il numero di pillole da ingerire quotidianamente.

    Meglio vivere di più o vivere meglio? Questa domanda, probabilmente ce la si pone spesso durante l’arco della vita e da giovani la risposta immediata è: vivere meglio certo!

    In questo articolo ti parlerò dell’attività fisica e della sua relazione con i farmaci, ti mostrerò quali sono i benefici dell’attività fisica come farmaco e ti spiegherò da cosa può essere influenzata la scelta di uno stile di vita attivo… e per finire scoprirai i punti chiave per trovare l’equilibrio perfetto.

    I farmaci maggiormente usati dagli italiani

    In Italia l’utilizzo di farmaci, sopratutto per la fascia over 65 è in aumento, con una spesa farmaceutica pubblica e privata stimata a 29,8 miliardi di euro; pari a circa 492€ per ogni cittadino (rapporto OsMed, AIFA, 2016).

    Tra i farmaci maggiormente utilizzati ci sono quelli per le patologie cardiovascolari (di cui soffre il 44% della popolazione italiana), seguiti da quelli per l’ipertensione (31%), dai farmaci per malattie metaboliche e gastrointestinali (di cui soffrono oltre 3 milioni di italiani), oltre che farmaci per il sistema nervoso e antibiotici.

    L’uso dei farmaci é di vitale importanza per tenere sotto controllo o sconfiggere determinate patologie e devono essere sempre prescritti dal medico. Molto frequente è purtroppo, l’abuso di farmaci per quanto riguarda le dosi, il tempo di utilizzo e la reale necessità.

    È complesso stabilire una cifra relativa all’abuso di farmaci, ma spesso questi vengono assunti senza consultare il medico, a volte facendo riferimento ad una precedente visita medica, oppure passandoseli tra parenti e amici per passaparola o ancora per “fretta di far sparire il sintomo”.

    A volte capita che all’insorgenza di un dolore (es. mal di testa), si preferisca assumere immediatamente la compressa per farlo sparire anziché cercare di eliminare la causa scatenante.

    L'attività fisica come farmaco

    L’esercizio fisico regolare è un farmaco potente, che ti regala molti anni di vita autonoma.

    Moltissimi studi possono ormai testimoniare come la pratica sportiva, sia di vitale importanza per la prevenzione di malattie croniche da sedentarietà, sempre più in aumento nella società occidentale moderna: diabete di tipo 2, obesità, malattie cardiovascolari, bronco-pneumopatie ostruttive, osteroporosi e alcune forme di cancro.

    Una review del 2005, pubblicata su “Journal of Applied Physiology” dove sono state prese in esame 424 pubblicazioni scientifiche sugli “Effetti dell’esercizio e della dieta sulle malattie croniche” dimostra che adottare uno stile di vita attivo e mangiare sano ed equilibrato può ridurre del 70% il rischio di cancro al colon, del 80% i rischi di infarto del miocardio, ancora del 70% il rischio di ictus cerebrale e ben del 90% dei casi di diabete di tipo 2.

    Uno stile di vita attivo inoltre garantisce maggior autonomia negli anni a venire (oltre 3 milioni di italiani non sono autosufficienti), con un minor rischio di caduta, immobilità permanente e dolori articolari.

    Anche in presenza di malattie degenerative come il Parkinson, la sclerosi multipla, l’Alzheimer ecc.. mantenersi in movimento garantisce una maggior riserva funzionale.

    Tutti inevitabilmente andando avanti con l’età, subiscono cambiamenti che portano lentamente incontro ad un decadimento fisico. In presenza di patologie, questo decadimento è accelerato e si raggiunge molto prima.

    Proprio per questo è fondamentale agire immediatamente per rallentare il processo degenerativo e assicurarsi una vita migliore.

    Lo sapevi che praticare attività fisica è utile anche per migliorare l’assimilazione di alcuni farmaci?

    La scelta di praticare attività fisica

    Come mai è così difficile praticare attività fisica regolare, mentre è facile assumere farmaci nonostante abbiano svariati effetti collaterali?

    Rispondere a questa domanda può essere un po’ complesso: ognuno può trovare le proprie motivazioni nella mancanza di tempo, nella mancanza di stimoli, nella rassegnazione che tanto ormai è troppo tardi ecc..

    Tutte motivazioni più che sensate, infatti noi esseri umani, siamo istintivamente progettati per adattarci alla maggioranza.

    Praticare più attività fisica è una scelta personale, che può però essere notevolmente influenzata dai ritmi e dalle abitudini imposte dalla società in cui vivi.

    Probabilmente se la promozione di attività fisica fosse favorita come stile di vita dai più potenti mezzi di informazione e tutto ciò fosse seguito da azioni pratiche e motivanti, i numeri della sedentarietà e le patologie correlate ad essa subirebbero una trasformazione positiva strabiliante.

    Punti chiave per trovare l'equilibrio perfetto

    A volte l’utilizzo di farmaci è necessario per tenere sotto controllo patologie croniche gravi. Prima di assumere qualsiasi farmaco è indispensabile consultare il proprio medico.

    Con la pratica regolare di attività fisica, consigliata a qualsiasi età in qualsiasi condizione fisica puoi avere solo benefici a lungo termine. Non ci sono controindicazioni, se praticata sotto l’occhio esperto di un chinesiologo (esperto di movimento).

    Il movimento sotto le sue molteplici forme può darti maggior autonomia, miglior assimilazione di farmaci quando essenziali, migliorare la tua autostima e il tuo umore, farti diventare più abile, forte ed inoltre prevenire e rallentare le patologie croniche, allungandoti la vita.

    Non puoi tornare indietro e cambiare l’inizio, ma puoi iniziare dove sei e cambiare il finale.
    (C.S. Lewis)