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Corsa: meglio scalzi o con le scarpe per prevenire infortuni?

    La corsa di resistenza ormai praticata sempre da più persone, rappresenta il modello ideale di forma fisica e libertà oltre che un importante alleato per scaricare la tensione emotiva.

    I dati stimano che negli ultimi 10 anni la pratica di questo sport è cresciuto del 57%, nonostante siano diminuite le iscrizioni alle gare podistiche.

    Questo significa che la corsa è diventato uno sport “alla portata di tutti”, ma anche quello con il numero di infortuni tra i più elevati (circa il 79% all’anno).

    In questo articolo ti parlerò del perché la corsa è spesso associata ad infortuni, ti spiegherò la differenza tra la corsa a piedi nudi (il cosiddetto barefoot) e la corsa con le scarpe e infine scoprirai come scegliere la modalità di corsa più adatta a te.

    Perché la corsa è spesso associata ad infortuni?

    I runner lamentano spesso dolori muscolari causati da contratture e affaticamento, fratture da stress, fascite plantare, tendiniti (in pole position tendinite Achillea) e maggior incidenza di distorsioni di caviglia.

    Questi disturbi che hanno anche un notevole impatto sulla comunità medica, sono dovuti alle ripetitive forze di impatto esercitate dal piede sul suolo durante la corsa.

    Come evitare gli infortuni?

    Numerosi studi scientifici, come questo, concordano che l’unica via di scampo è fare prevenzione. Una prevenzione mirata basata sulla biomeccanica del piede di ogni singolo individuo. 

    Gli esseri umani sono genericamente uguali e straordinariamente diversi in ogni minimo dettaglio ed il piede non è da meno.

    Il tuo piede è quello che più si adatta al tuo stile di vita. Le scarpe che porti, le esperienze che vivi, il tuo modo di muoverti e di interagire con l’ambiente sono tutte registrate dal tuo piede e trasferite fino alla parte più antica del tuo cervello.

    Meglio correre a piedi nudi o con le scarpe?

    La saggezza del mondo è nella natura selvaggia”, diceva H.D. Thoreau infatti le scarpe sono state create dall’uomo. I nostri antenati camminavano e correvano tutto il giorno senza protezione per i piedi.

    Proprio per questo e visto l’elevato numero di infortuni in cui incorrono frequentemente i corridori che indossano scarpe da jogging, è aumentato l’interesse medico e mediatico sulla pratica del barefoot running: la corsa a piedi nudi.

    E’ quindi meglio correre a piedi nudi anziché con le scarpe? Vediamo ora insieme quali sono benefici e vantaggi di queste due diverse modalità:

    Uno studio del 2015, che ha messo a confronto l’incidenza ed il tasso di infortuni tra 94 corridori con le scarpe e 107 barefooter (corridori scalzi), ha rilevato che le lesioni muscolo-scheletriche al ginocchio e all’anca nei corridori a piedi nudi sono state inferiori rispetto ai corridori dotati di scarpe. Nei barefooter sono state riscontrate anche meno fasciti plantari.

    Tuttavia sono state maggiori le lesioni alla superficie del piede e al polpaccio per i barefooter, rispetto ai colleghi con le scarpe.

    A piedi nudi inoltre i Km totali percorsi, sono stati significativamente inferiori rispetto ai corridori con le scarpe.

    Come scegliere la modalità di corsa più adatta a te?

    Gli scienziati stanno attualmente approfondendo questo interessante argomento perché nonostante correre a piedi nudi sia indubbiamente più rischioso, visti i pericoli presenti sulle strade moderne, allontanarsi troppo dalla natura del piede con scarpe sempre più sofisticate e protettive sta contribuendo sempre di più all’insorgenza di sindromi dolorose e malformazioni del piede.

    E’ dimostrato che la corsa a piedi nudi incoraggia un maggior feedback sensoriale e un maggior accumulo di energia nell’arco plantare oltre che una riduzione del carico d’impatto e della lunghezza del passo.

    L’ostacolo più ingombrante nella pratica del barefooting è il rischio di ferite e abrasioni al piede. Al tempo stesso il piede abituato da anni a vivere dentro la scarpa, può non essere subito pronto a sostenere la corsa a piedi nudi.

    Proprio per questo stanno nascendo nuove scarpe minimali per incentivare la corsa a piedi nudi, proteggendo comunque il piede. Ad oggi questa soluzione ancora oggetto di studio, necessita di maggiori dati per potersi definire ottimale.

    Per ottenere i benefici della corsa a piedi nudi senza rischiare di fare il passo più lungo della gamba, il miglior metodo è quello di alternare le due modalità.

    Questo è un passo importante perché dare diversi stimoli al piede è il modo più efficace per ridurre drasticamente gli infortuni e prevenire futuri disturbi agli arti inferiori.

    Le prime volte che provi a correre a piedi nudi, fallo su una superficie sicura come l’erba e per un tratto più breve rispetto a quello praticato con le scarpe.

     

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