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Allenamento propriocettivo: ecco perché riduce gli infortuni sportivi

    Sei uno sportivo? L’ Istat stima che ogni anno si verificano circa 300.000 infortuni sportivi, di cui 15.000 richiedono ricovero osepdaliero.

    Sfortuna? Tutt’altro, semplicemente si sottovaluta moltissimo la prevenzione.

    Prima che si verifichi un vero e proprio infortunio sportivo, ci sono dei segnali di stress, non sempre chiaramente percepibili dal soggetto, che mettono in allarme tutto l’organismo e che la maggior parte delle volte vengono ignorati.

    Tra gli sport di contatto come il calcio, il basket, la pallavolo ecc.. la frequenza e l’intensità delle competizioni sottopongono gli atleti a forze “potenzialmente dannose”.

    Queste forze applicate stressano il tessuto più della sua capacità di “assorbire” lo stress. Ed ecco perché le lesioni sono frequenti.

    In questo articolo ti parlerò degli infortuni sportivi: attraverso una panoramica dei più frequenti infortuni scoprirai come e perché avvengono, come evitano e recuperano i grandi campioni e infine come puoi agire tu stesso per migliorare le tue performance riducendo il rischio di infortunio.

    Gli infortuni sportivi più frequenti

    Negli sport di contatto come calcio, basket e pallavolo, uno studio durato 16 anni (1988-2004) condotto dalla National Collegiate Athletic Association (NCAA), ha riscontrato che più frequentemente si sono verificate distorsioni di caviglia, lesioni ed alterazioni delle strutture interne del ginocchio.

    Questi eventi traumatici alla caviglia presentano un tasso di reinfortunio fino al 70-80%, portando nel 20-50% dei casi ad un’instabilità cronica della caviglia stessa.

    Il "malinteso" propriocettivo

    La propriocezione (puoi approfondire qui) si basa su un flusso di segnali trasmessi a diversi livelli del sistema nervoso, ma la maggior parte di questi rimane inconscia. Solo un segnale su un milione raggiunge il livello di coscienza.

    Il dott. Dario Riva, massimo esperto internazionale di propriocezione, spiega in uno dei suoi celebri articoli, che il controllo propriocettivo è l’espressione dell’efficacia dei riflessi stabilizzatori nel controllo della verticale.

    Questo significa che per ottimizzare i movimenti, dal semplice camminare ad attività motorie raffinate e complesse tipiche dei vari sport, è fondamentale agire sulla componente riflessa in appoggio monopodalico (come avviene per l’80% dei movimenti), quantificando gli stimoli ricevuti e facendoli passare a livello sottocorticale.

    Nonostante queste considerazioni, vengono proposti spesso esercizi “definiti propriocettivi”, che si basano su una varietà di compiti per gestire l’instabilità (es. salto su bosu, uso di cuscini, tavolette ecc..)

    Con questi metodi si allena solo una minima parte, quella cosciente (1 segnale su 1 milione), trascurando totalmente la parte inconscia. Gli esercizi proposti sui semplici piani instabili non sono quantificabili (approfondisci qui)

    La soluzione scientifica

    I grandi campioni nazionali ed olimpici hanno una straordinaria capacità di gestire l’instabilità mantenendo la verticalità.

    Tra il 2004 e il 2010, è stato condotto uno studio su una squadra professionistica italiana di basket per determinare se attraverso l’allenamento propriocettivo quantificabile basato sul mantenimento della verticale, in appoggio su un singolo piede, si possono ottenere riduzioni notevoli degli infortuni sportivi.

    In questo periodo di 6 anni, suddiviso in 3 bienni, sono stati monitorati 55 atleti di pallacanestro che presentavano distorsioni di caviglia, del ginocchio e dolore lombare.

    • Nel primo biennio sono stati somministrati esercizi “propriocettivi classici” non quantificabili (su tavolette, bosu ecc..)
    • Nel secondo biennio sono stati somministrati esercizi propriocettivi quantificabili attraverso il sistema Delos Postural Proprioceptive System con feedback visivo in tempo reale.
    • Nel terzo biennio è stata aumentata la frequenza degli stimoli propriocettivi (sempre con Delos) e sono state ridotte al minimo le pause, aumentando così l’efficacia di protezione.

    I risultati di questa indagine hanno portato a questi importanti risultati:

    L’elemento essenziale che ha portato gli eccellenti risultati di questo studio, è stato il feedback visivo in tempo reale perché con questa modalità, l’atleta è in grado di correggere istantaneamente la sua postura minimizzando le perdite di controllo.

    Inoltre somministrando stimoli quantificabili e modificabili è possibile aumentare la densità dell’allenamento, riducendo i tempi di recupero e aumentando la capacità di gestire situazioni di instabilità.

    I risultati ottenuti nel primo biennio, con esercizi propriocettivi classici, e il confronto con altri studi presenti in letteratura dimostrano che senza l’interazione con una strumentazione in grado di quantificare ed indurre alta frequenza, questi livelli di protezione contro gli infortuni sono irraggiungibili.

    Sperimenta tu stesso, vieni a conoscere Delos Postural Proprioceptive System